Museo della Ceramica di Mondovì
Raggiungibile comodamente con la funicolare, è collocato all’interno del Palazzo Fauzone di Germagnano Piazza Maggiore, 1 Mondovì (CN).
La funicolare
Iniziò a collegare i rioni di Breo e Piazza dal 1886.
Prima con vetture a vapore, poi con un sistema a contrappeso d’acqua ed infine ad elettricità, per interrompere il suo sferragliare nel 1976.
La nuova funicolare, con le vetture disegnate dall’arch. Giugiaro ha ricominciato a percorrere il fianco della collina e a rendere più veloce e affascinante la visita dei due centri storici.
- Le corse si effettuano ogni 10 minuti.
- I biglietti hanno validità 1 ora.
- Costo di un biglietto: € 1,30
MUSEO DELLA CERAMICA
Ospita l’allestimento permanente delle collezioni ceramiche distribuite nelle 17 sale dei piani nobili del Palazzo.
Le sale espositive si affacciano con una vista superba su Piazza Maggiore, sulle Alpi Marittime e sulle Colline delle Langhe.
Le ceramiche provengono dalle collezioni di Marco Levi (1910-2001), ultimo proprietario e direttore della fabbrica “Vedova Besio e figlio”, e di Carlo Baggioli.
L’avventura del distretto industriale monregalese della ceramica inizia in età napoleonica e si esaurisce alla fine degli anni Settanta del Novecento.
La produzione della terraglia, segna nell’800 e nel 900 la cultura e l’economia della città di Mondovì.
Ha generato simboli visivi caratteristici e inconfondibili, tra cui il galletto dalla coda variopinta.
PRIMO PIANO
Le sale sono dedicate al ciclo produttivo, e ruotano attorno alla magia della terra che diventa oggetto utile attraverso manipolazioni e condizionamenti.
Nella centrale sala degli Stemmi, è collocata l’installazione multimediale “Fare ceramica”.
Un percorso orizzontale introduce il visitatore nelle diverse fasi della lavorazione della terraglia e nelle tecniche della decorazione.
La prima sala illustra la storia del distretto ceramico con una mappa e una grande linea cronologica.
La seconda documenta la presenza di reperti ceramici di età romana, medievale e post-medievale.
La terza sala è costruita attorno al primo inventario di una fabbrica di Mondovì (1809).
Documento che consente di ricostruire le tracce della produzione secondo i modelli di cream ware dell’inglese Wedgwood.
Le sale successive descrivono le diverse tecniche della foggiatura e della decorazione caratteristiche della ceramica locale.
Pittura a pennello, tamponatura “a velo” o “a merletto”, transfer print, foggiatura con parti a rilievo, decorazione a stampino, mascherina e aerografo.
L’ultima sala del primo piano è concepita come un mercato, in cui sono esposte le più diverse tipologie ceramiche.
Dalla finestra che si apre sul versante sudorientale del Palazzo il visitatore può vedere direttamente i luoghi originari del fenomeno industriale monregalese.
SECONDO PIANO
Dedicato alla storia industriale del distretto.
La sala multimediale che fa da centro ideale all’esposizione “Apparecchiare la tavola”, testimonia il successo della terraglia monregalese.
Il visitatore sceglie da una consolle un manufatto ceramico, lo appoggia su una mensa virtuale e così dà vita, una ad una, a otto tavole che si apparecchiano da sé.
Le successive sei sale descrivono le quattro grandi fasi della storia del distretto industriale monregalese.
Il radicamento ad opera di Francesco Perotti e di Benedetto Musso nella prima metà dell’Ottocento (prima sala).
La grande espansione dopo il 1850 (seconda sala).
La crisi economica negli ultimi quindici anni del secolo a Mondovì (terza sala) e nei centri del distretto (quarta sala).
Alla fase del Novecento sono dedicate le ultime due sale:
La prima ripercorre la storia e la produzione delle diverse fabbriche.
La seconda illustra il tentativo di foggiatori e decoratori, di inseguire le correnti artistiche europee della prima metà del secolo.
Si spazia tra suggestive ottocentesche, Liberty, Art Déco, Futurismo e design industriale.
Ringrazio l’Ufficio Informazione e Accoglienza Turistica di Mondovì per la disponibilità a noi rivolta durante le visite della città.
Non conoscevo questo museo, grazie per la spiegazione, semplice e concisa!