Buongiorno,
proseguiamo la vacanza spostandoci da Ferrara all’Abbazia di Pomposa per trascorrere qualche ora in questo splendido e suggestivo luogo uno dei più importanti del Nord Italia…
Non è la prima volta che visito l’Abbazia infatti c’ero stata anni fa in gita scolastica e da allora mi era rimasta nel cuore, per la sua bellezza già visibile da lontano e per il verde che ha intorno.
Pomposa si trova nel territorio del Delta del Po, riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio dell’Umanità insieme alla vicina città di Ferrara.
Capolavoro dell’arte romanica, l’Abbazia di Pomposa si annuncia in lontananza con il suo svettante campanile.
Risale al VI-VII sec. l’insediamento della prima comunità monastica benedettina nell’Insula Pomposiana, un’isola boscosa circondata da due rami del fiume e protetta dal mare.
Dopo il Mille cominciò la stagione di maggior splendore e divenne centro monastico fiorente votato ad una vita di preghiera e lavoro, la cui fortuna si legò alla figura dell’abate San Guido.
Il monastero pomposiano accolse illustri personaggi del tempo, tra i quali Guido d’Arezzo, il monaco inventore della scrittura musicale basata sul sistema delle sette note.
La Chiesa di Santa Maria ha forme semplicissime: copertura a capanna ed atrio a tre arcate.
La pianta basilicale a tre navate, con abside esterna poligonale, testimonia l’influenza ravennate; la maggioranza dei mattoni, dei marmi degli interni ed esterni e un tratto di mosaico pavimentale, provengono infatti da Ravenna.
L’essenzialità delle forme si contrappone alla ricchezza decorativa dell’atrio e del campanile.
L’utilizzo delle colorazioni ocra e rosse dei mattoni e l’inserimento di elementi marmorei e terracotte sui paramenti esterni, rendono spettacolare la vista frontale della chiesa.
Nella Chiesa, preceduta da un portico riccamente decorato in cotto e marmo, si ammira uno dei cicli di affreschi più pregiati di tutta la provincia, di ispirazione giottesca e il bellissimo pavimento a mosaico con intarsi di preziosi marmi databili tra il VI e XII secolo.
A lato della Chiesa si eleva il Campanile, costruito nel 1063, alto 48 metri, slanciato ed elegante, alleggerito da una serie di finestre che salendo dal basso aumentano di numero e dimensione; sul lato opposto si trovano il chiostro, il Palazzo della Ragione, il Refettorio, l’Aula Capitolare, il Museo Pomposiano, con i reperti decorativi dei tanti ambienti abbaziali scomparsi.
Oggi la chiesa è parrocchia dell’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio il cui arcivescovo porta il titolo onorario di Abate di Pomposa.
Il monumento dipende dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini.
In alcuni periodi dell’anno è possibile salire sulla bellissima Torre dell’Abbazia e visitare la cella campanaria.
L’Abbazia di Pomposa si trova in Via Pomposa Centro, 1 Codigoro (FE)
Per la biglietteria potete rivolgervi al n. +39 0533 719119
Per informazione turistiche contattate il n. +39 0533 719110
… oppure mandate un’email a: iatpomposa@libero.it
Orario Invernale: Novembre – Febbraio 9.30-12.30 chiuso il Lunedì
Orario Estivo: Marzo – Ottobre 9.30-13.00 / 15.00-18.30 aperto tutti i giorni
L’Abbazia è situata lungo il tracciato della SS. 309 Romea che collega Venezia a Ravenna, al km 44.
Si può raggiungere:
IN TRENO Linea Bologna – Ferrara – Codigoro (www.tper.it)
IN BUS Linea 329/337 da Codigoro (www.tper.it)
“TAXIBUS” servizio minibus a chiamata Linea 8 Stazione Ferroviaria di Codigoro – Abbazia di Pomposa
Corse effettuate dal lunedì al sabato. (prenotazione obbligatoria entro il mattino del giorno stesso, da rete fissa 800 521616, da cellulare 199 113155).