Buongiorno,
oggi continuiamo il mio viaggio in Emilia Romagna facendo tappa a Comacchio, erede dell’importante porto commerciale etrusco di Spina, questa cittadina è nata come emporio per i commerci marittimi e fluviali e come centro per la produzione del sale nell’Alto Medioevo ed ha vissuto nei secoli a seguire dell’economia delle sue Valli e della pesca in mare.
Qui siamo arrivati in un caldissimo pomeriggio, dopo aver visitato in prima mattinata l’Abbazia di Pomposa, Goro e aver percorso in bicicletta il Bosco della Mesola…quindi pensate un pò voi la nostra stanchezza…ma lungo i canali tutto svanisce e puoi semplicemente ammirare la bellezza di questo luogo.
Mi reco subito allo IAT per prenotare l’Escursione nelle Valli e Saline di Comacchio e farmi lasciare il materiale informativo che avevo richiesto prima di partire.
Visitiamo per primo il Museo del Carico della Nave Romana appena accanto allo IAT.
Allestito nelle antiche carceri e in parte di storici magazzini un tempo destinati alla marinatura del pesce, accoglie l’ingente carico di un’imbarcazione commerciale di epoca augustea, rinvenuta nel 1981 in località Valle Ponti, a pochi chilometri da Comacchio, durante i lavori di dragaggio di un canale di scolo.
L’imbarcazione, naufragata sulla costa nei pressi dell’antico delta del Po intorno alla fine del I sec a.C., effettuava attività di trasporto di grosse partite commerciali e vendita al minuto di merci diverse presso i mercati interni della pianura Padana.
Il percorso è organizzato è organizzato in due sale: nella prima sono esposti strumenti di governo e manutenzione della nave, oggetti di uso quotidiano per la pesca e per lo svago, calzature e indumenti di cuoio, il necessario per la cucina e per l’igiene personale.
Nella seconda è esposto il carico commerciale che si compone di 102 lingotti di piombo, anfore vinarie, ceramica comune e in terra sigillata, lucerne, balsamari per profumi e unguenti.
L’elegante ed inconfondibile Trepponti, con le sue imponenti scalinate, è stato progettato nel 1630 come monumentale porta marittima della città.
L’odierna struttura urbana di Comacchio e i suoi più bei ponti e chiese si devono alla grande ristrutturazione edilizia del XVII secolo.
Seguendo il percorso dei placidi canali si raggiunge il centro dove svetta la Torre dell’Orologio.
Percorriamo il lungo porticato a 143 archi del Loggiato dei Cappuccini.
Sotto di esso si apre l’ingresso ad un museo unico: la Manifattura dei Marinati, il laboratorio di lavorazione dell’Anguilla marinata tradizionale delle Valli di Comacchio.
L’azienda Valli Comunali di Comacchio svolgeva le sue funzioni in tre ambiti fondamentali: la coltura ittica degli specchi vallivi e la pesca; la vigilanza contro la pesca di frodo; l’amministrazione interna e la commercializzazione del pescato.
A partire dai primi decenni del Novecento viene gestita dall’Azienda anche una fabbrica per la lavorazione del pesce, attività svolta in precedenza da privati.
L’intero ciclo di lavorazione delle anguille avveniva nei locali della manifattura.
L’istituzione del nuovo laboratorio dell’Anguilla marinata tradizionale delle Valli di Comacchio ha permesso la ripresa della più tradizionale lavorazione della città dei Trepponti.
La procedura tradizionale per la produzione di anguilla marinata prevede quattro principali fasi di lavorazione: il taglio, la spiedatura, la cottura e il confezionamento.
La cottura è il momento più importante di tutto il processo: l’arte di governare il fuoco e lo spiedo influisce sull’efficacia dell’intera lavorazione.
L’anguilla così lavorata mantiene inalterate le proprie caratteristiche organolettiche per diversi mesi.
La lavorazione tradizionale avviene nella Sala dei Fuochi della Manifattura dei Marinati dove nel periodo autunnale-invernale è possibile vedere l’intero ciclo di preparazione dell’anguilla.
Nel tardo pomeriggio intorno alle 18 sabbiamo raggiunto Porto Garibaldi per la Festa dell’Ospitalità.
In occasione di questo tradizionale evento, nel segno dell’Ospitalità, il porto canale si è addobbato a festa.
I turisti ed i cittadini hanno avuto la possibilità di gustare il pesce azzurro, appena pescato e fritto in enormi padelloni, accompagnato dalla tipica coppia ferrarese e da un bicchiere di fresco vino di Bosco, con distribuzione di fette di cocomeri, altro prodotto tipico locale.
Il grande banchetto, che ha avuto inizio alle ore 19,30, è stato accompagnato da numerose occasioni di festa e divertimento: oltre a bancarelle e ai giochi organizzati, il pubblico è stato intrattenuto dall’ animazione delle orchestre di vario tipo accompagnati da tanta allegria.
Nel programma era previsto all’arrivo della mezzanotte, un colorato spettacolo pirotecnico che ha illumineto tutto il mare dei Lidi di Comacchio nonostante la pioggia.
Grazie mille ancora allo IAT di Comacchio per la disponibilità dimostrata nei miei confronti prima e durante il viaggio.