Il mio contributo non sarà una ricetta ma bensì il racconto di un viaggio, vi porterò alla scoperta della lavorazione dell’Anguilla.
La scorsa estate io e Simone abbiamo fatto tappa a Comacchio, cittadina nata come emporio per i commerci marittimi e fluviali e come centro per la produzione del sale nell’Alto Medioevo ed ha vissuto nei secoli a seguire dell’economia delle sue Valli e della pesca in mare.
Arrivati, ci siamo diretti all’Ufficio di Informazione Turistica per ricevere le varie brochure e prenotare l’escursione nelle Valli e Saline del Po.
Da qui nasce il titolo dell’articolo – Camilla: l’Anguilla di Comacchio!
Ma che sorpresa… un’Anguilla che si chiama come me, peccato che non abbia ancora avuto il coraggio di assaggiarne una, per mio nonno era una vera bontà!
Percorriamo il lungo porticato a 143 archi del Loggiato dei Cappuccini.
Sotto di esso si apre l’ingresso ad un museo unico: la Manifattura dei Marinati, il laboratorio di lavorazione dell’Anguilla marinata tradizionale delle Valli di Comacchio.
L’azienda Valli Comunali di Comacchio svolgeva le sue funzioni in tre ambiti fondamentali: la coltura ittica degli specchi vallivi e la pesca; la vigilanza contro la pesca di frodo; l’amministrazione interna e la commercializzazione del pescato.
A partire dai primi decenni del Novecento viene gestita dall’Azienda anche una fabbrica per la lavorazione del pesce, attività svolta in precedenza da privati.
L’intero ciclo di lavorazione delle anguille avveniva nei locali della manifattura.
L’istituzione del nuovo laboratorio dell’Anguilla marinata tradizionale delle Valli di Comacchio ha permesso la ripresa della più tradizionale lavorazione della città dei Trepponti.
La procedura tradizionale per la produzione di anguilla marinata prevede quattro principali fasi di lavorazione: il taglio, la spiedatura, la cottura e il confezionamento.
La cottura è il momento più importante di tutto il processo: l’arte di governare il fuoco e lo spiedo influisce sull’efficacia dell’intera lavorazione.
L’anguilla così lavorata mantiene inalterate le proprie caratteristiche organolettiche per diversi mesi.
La lavorazione tradizionale avviene nella Sala dei Fuochi della Manifattura dei Marinati dove nel periodo autunnale-invernale è possibile vedere l’intero ciclo di preparazione dell’anguilla.
Il giorno successivo abbiamo preso parte all’ ESCURSIONE IN BARCA NELLE VALLI E SALINE DI COMACCHIO
Una suggestiva navigazione per visitare una delle maggiori aree salmastre d’Italia, dichiarata zona umida d’interesse internazionale dalla Convenzione di Ramsar del 1971.
Le Valli di Comacchio sono un ecosistema estremamente ricco di nutrimento: accolgono una grande varietà di specie ornitiche (oltre 300), nidificanti e di passo.
Accompagnati da una guida ambientale, abbiamo navigato nell’antico alveo del fiume Po alla scoperta dei luoghi di pesca dell’anguilla, in un ambiente insolito e suggestivo, costeggiando le ex-saline di Comacchio, uno dei più importanti siti di nidificazione del fenicottero in Europa: la colonia conta oltre 10.000 esemplari e durante la navigazione la frequenza di avvistamento è elevatissima.
Abbiamo fatto sosta ai vecchi “casoni da pesca”, dove la guida ci ha illustrato i metodi di pesca, le antiche tradizioni, gli usi e i costumi delle genti di Comacchio, da secoli indissolubilmente legati a questi ambienti e all’attività produttiva che per secoli ha sostenuto l’intera popolazione.
Per maggiori informazioni e per prenotare la vostra escursione nelle Valli e Saline di Comacchio visitate il sito Po Delta Tourism, per me è stata la seconda volta e rivivere quest’esperienza a distanza di qualche anno, è sempre un’emozione.
Ciao! Che bella la tua gita a Comacchio. Sono felice che ti sia piaciuta e che anche tu abbia sentito il rapporto stretto che c’è tra Comacchio e la sua laguna e l’anguilla. Io ogni volta che torno resto sempre incantata dalla bellezza suggestiva di questi luoghi.
Grazie per il tuo contributo.
Sabrina
Ciao! Grazie mille. Sono stata due volte a Comacchio, la prima in gita scolastica e già allora mi aveva colpita molto ma tornarci la scorsa estate dopo qualche anno mi ha fatto capire ancora di più l’importanza della pesca nella vita delle persone del posto.
Buona Giornata!
Camilla