Buongiorno,
è arrivato il momento anche per “La Cascata dei Sapori” di parlare e scrivere un articolo su Expo Milano 2015.
Ebbene si anche io e Simone abbiamo trascorso una giornata (e che giornata!) tra i padiglioni della fiera in un fine settimana di settembre.
Se avessi saputo che nei mesi finali dell’evento ci sarebbe stata così tanta affluenza probabilmente sarei andata subito a maggio (in settimana e non nel weekend) oppure per dirla tutta non ci sarei andata.
Siamo arrivati e la confusione era già alle stelle, nonostante avessimo i così detti biglietti “salta fila” siamo rimasti bloccati ai tornelli di controllo per più di 1 ora e mezza.
Dopo essere riusciti ad entrare siamo corsi subito verso il Padiglione del Giappone ma, una brutta sorpresa ci ha accolti, le 7 ORE DI CODA per poter entrare.
Allora… ditemi voi… è possibile una cosa del genere???
A malincuore decidiamo di provare a visitare almeno un paio di padiglioni.
Scegliamo quello degli USA, perché aveva pochissima coda, infatti in 10 minuti eravamo già dentro, passando da una stanza buia all’altra per vedere dei brevi video sui cambiamenti culinari americani.
Infine nell’ultima stanza illuminata si potevano vedere dei tabelloni con i vari cibi suddivisi per zone.
Diciamo che non ci è piaciuto per niente, ci aspettavamo qualcosa di più!
Il Padiglione dell’Austria ci è stato consigliato in quanto più naturale rispetto ad altri, si perché è stata ricreata una vera e propria foresta.
Qui ci siamo fermati per pranzare, abbiamo scelto il gulash molto buono, il pasticcio di pasta e una porzione di strudel. Diciamo che in fatto di cibo speravo almeno che a cucinarlo fossero delle persone locali invece erano italiani (come per gli USA).
Già da casa ci aveva incuriosito il Supermercato del Futuro che in effetti è abbastanza tecnologico con schermi per conoscere ciò che si vuole acquistare, con valori nutrizionali e informazioni varie.
Sicuramente lo spazio più goloso è il Cluster del Cacao e Cioccolato rappresentato da alcuni Paesi e noti marchi dolciari.
Uno dei pochi padiglioni che siamo riusciti a visitare è stato quello del Vietnam dove abbiamo fatto anche un piccolo acquisto il famoso cappello a cono di paglia.
Finalmente arriviamo al Padiglione che ci ha affascinati maggiormente nonostante le oltre 2 ore di coda quello del Nepal.
Si fa un percorso all’aperto…
…fino a raggiungere il Tempio principale…
dove si potevano vedere due rappresentazioni di Buddha sia all’esterno che all’interno.
Poi finalmente abbiamo come si dice “beccato” una cucina in cui i piatti erano serviti da persone locali, abbiamo provato queste simil polpette/ravioli fritti con all’interno la carne e una salsa molto piccante, ma davvero deliziosi!
L’ultimo padiglione che siamo riusciti a visitare è quello della Thailandia, bello all’esterno con una rappresentazione del mercato sull’acqua.
All’interno hanno fatto delle rappresentazioni video molto particolari sugli ambienti naturali e quanto per loro sia importante l’agricoltura.
L’unica pecca è che il cibo non era fresco, cucinato al momento, ma si poteva acquistare dei prodotti surgelati o da frigo che poi lo staff cuoceva o scaldava in un fornetto.
L’Albero della Vita è una struttura imponente che hanno realizzato vicino al Padiglione dell’Italia che come quello del Giappone era impossibile da visitare, peccato non aver potuto assistere allo spettacolo serale di luci e colori.
Alla fine come avete potuto capire l’EXPO non ci ha colpito particolarmente, i padiglioni all’esterno sono stupendi ma per i pochi che abbiamo potuto visitare non abbiamo detto “WOOOOOW”.
Per il prezzo del biglietto mi sarei aspettata di visitare più cose e non soltanto vedere video su video che creano code di ore e ore per poi a volte rimanere delusi dal contenuto.
Non dico che non ci siano padiglioni belli, ma se sono riuscita ad entrare solo in 5 o 6 non posso certo giudicare bene questa Esposizione Universale!